Un noi da costruire: presentato il Report 2020

Lunedì scorso, nella suggestiva cornice del complesso archeologico di Caposele a Formia, alla presenza di circa 100 persone, è stato presentato il nuovo rapporto della Caritas diocesana di Gaeta relativo all’anno 2020, dal titolo “Un noi da costruire”.

Un evento atteso non solo nell’ambito ecclesiale ma anche dagli operatori sociali che lavorano nei contesti istituzionali e associativi del nostro territorio. Nessuno ha voluto mancare l’appuntamento con quello che rappresenta ormai non solo un aggiornamento periodico in termini numerici sulle povertà del nostro territorio, ma anche un’occasione d’incontro e confronto tra chi ha a cuore le sorti delle tante persone che vivono in condizioni socioeconomiche sempre più precarie.

Lo stesso Vescovo Luigi Vari in apertura ha voluto chiamare a raccolta le tante persone di buona volontà: “Il senso di quel Noi”, ha affermato, “è quello di una rete da costruire insieme a chi vorrà davvero esserci: in questo modo saremo una forza straordinaria”.

L’incontro è proseguito con l’intervento di don Mariano Parisella, ex direttore della Caritas diocesana, che ha ripercorso la storia dell’ente a partire dagli anni ’70 fino ai giorni nostri, per poi entrare nel vivo con i dati Caritas, prima a livello nazionale (grazie al collegamento con Federica De Lauso di Caritas Italiana) e poi quelli della nostra Diocesi, con la sintesi degli esperti Ugo Tomassi e Anna Corrado. Le statistiche presentate hanno stimolato l’attenzione e la riflessione su diversi aspetti, molti dei quali preoccupanti: basti pensare all’esponenziale incremento delle richieste d’intervento e alle nuove povertà emerse soprattutto a causa degli effetti della pandemia.

La precarietà occupazionale, già rilevata negli scorsi anni, ha stimolato l’avvio del progetto OrA (Orientamento Attivo al Lavoro) raccontato nel corso della serata dai referenti di progetto e dalla testimonianza diretta di Shola, un ragazzo nigeriano attualmente coinvolto in un tirocinio formativo. Restando in tema di nuove povertà molto interessante è stata poi la presentazione del progetto “Casa Bakhita”, in favore delle donne in difficoltà e l’approfondimento sull’Azzardo con i dati inerenti il nostro territorio sempre più preoccupanti in termini di spesa pro-capite e di “disturbo da gioco d’azzardo” come nuova forma di dipendenza patologica.

Nei saluti finali don Alfredo Micalusi, direttore di Caritas diocesana di Gaeta ha invitato le persone presenti a non pensare alla Caritas come un ente assistenziale che eroga beni ma come la chiesa tutta che si fa “presenza solidale” ma anche “coscienza critica”, che si mette in gioco andando alla radice dei problemi, incontrando le persone e ascoltandole nei loro bisogni reali.

Dopo le oltre due ore di incontro, la sensazione diffusa è stata quella di aver preso parte a un momento prezioso che va oltre la mera condivisione di dati, ma di aver preso contatto con i vissuti personali che quei numeri rappresentano, e con la volontà forte dei tanti volontari Caritas di spendersi per chi più ha bisogno. Oltre alle tante persone in presenza (il numero dei partecipanti è stato limitato dalle norme anti-CoVid) l’evento è stato seguito in diretta Facebook sulla pagina dell’Arcidiocesi con oltre 900 visualizzazioni, segno che l’attenzione per il mondo Caritas è vivo e presente.

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